35° Edizione

I FINALISTI DELLA XXXV EDIZIONE

lunedì, 6 Giugno 2022

Ecco i titoli del Gran Finale della XXXV edizione con i loro autori. Un ventaglio di proposte variegato dal quale emerge, insieme a un quadro che ci pare stimolante degli attuali percorsi di scrittura, una radiografia anche del sentire e dell’Italia di oggi, con qualche irruzione nel fantastico e nel distopico.

Stefano Casanova, Un chiodo storto

Marianna Crasto, Tanto poi moriamo

Loretta Franceschin, Sono d’acqua i nostri pensieri

Jessica La Fauci, Croste

Francesco Marangi, Risacca

Nicolò Moscatelli, I calcagnanti

Giulio Natali, La scelta

Greta Pavan, Quasi niente sbagliato

Giorgio Benedetto Scalia, Vita e martirio di Saro Scordia, pescivendolo

Rita Siligato, La favola racconta che

Tra martedì 7 giugno e sabato 12 giugno saranno pubblicati sempre sul nostro sito i video di presentazione dei dieci finalisti di quest’anno: due al giorno in ordine alfabetico. In ogni video prenderà la parola la concorrente o il concorrente e si potrà ascoltare un brano del suo testo con una breve analisi critica a cura del Premio.

La Premiazione si terrà martedì 14 giugno alle ore 17.00 presso il Circolo dei lettori di Torino (via Bogino 9).

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Il bando della XXXVI Edizione

mercoledì, 1 Giugno 2022

Premio Italo Calvino
XXXVI edizione
2022-2023

1) L’Associazione per il Premio Italo Calvino, in collaborazione con la rivista “L’Indice”, bandisce la trentaseiesima edizione del concorso letterario per testi inediti di scrittori esordienti.

2) Si concorre inviando un’opera inedita di narrativa in lingua italiana: romanzo, racconto o raccolta di racconti, in ogni caso di lunghezza complessiva superiore alle 60.000 battute, spazi inclusi.

Non è prevista la partecipazione di opere che possano rientrare nella categoria della narrativa per ragazzi o infantile.

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“OLTRE IL VELO DEL REALE 2” ‒ UN BILANCIO

mercoledì, 1 Giugno 2022

Il tema del fantastico per il call di narrativa breve 2022 ha rinnovato il successo dello scorso anno, sia per l’ampia partecipazione (767 concorrenti) sia per l’interesse degli incipit ricevuti e la qualità poi dei racconti completi. Il momento della Premiazione ha confermato questa impressione, ricco com’è stato di suggestioni da parte dei giurati ‒ Andrea PagliardiMarco Peano, Franco Pezzini, Raffaele Riba ‒ che hanno presentato tutti e dieci i racconti finalisti, com’è tradizione del Premio Calvino.

Il call, organizzato dal Premio Calvino insieme alla rivista L’Indice e al Book Pride di Milano, si è concluso il 21 maggio al Salone del libro di Torino. Di nuovo una premiazione dal vivo dopo i due anni pandemici. Due i racconti vincitori: uno decretato dalla giuria tecnica, La disincarnata di Michela Lazzaroni, un altro, La buzzonaglia di Michele Frisia, dal voto del pubblico (che ha potuto votare sul sito dell’Indice). Entrambi saranno pubblicati su un nuovo Speciale dedicato al fantastico in uscita col numero di giugno della rivista, arricchito da interventi generali sul tema e da un ventaglio di recensioni di testi letterariamente significativi.

Ormai il nostro call segue un percorso rodato. Invio incipit. Selezione degli incipit a cura del direttivo del Premio (quest’anno sono stati 35). Invio dei racconti completi e selezione dei dieci finalisti pubblicati poi sul sito dell’Indice e trasmessi ai giurati per la definizione dei due vincitori.

Criteri di valutazione sono stati la pertinenza col tema proposto, la freschezza stilistica e la pregnanza del contenuto, e, nel racconto completo, il mantenimento delle promesse e la coerenza con l’incipit.  Come negli anni scorsi, i temi e i generi toccati nei racconti, o allusi negli incipit, sono stati molti e variegati. Sicuramente poca fantascienza e poca fantasy, un pizzico invece di realismo magico, molto perturbante nel quotidiano e trasposizione in chiave surreale di nodi psichici. Molto buona la qualità della scrittura, in particolare nei dieci racconti finalisti, ma non solo. E questo aspetto, come premio letterario, lo apprezziamo particolarmente. Da segnalare ancora una presenza significativa di autrici, sia sul piano della quantità che della qualità.

Ricordiamo ancora che due dei vincitori del 2020 e 2021 hanno trovato riconoscimento editoriale: Alberto Ravasio, vincitore nel 2020 con Nostra signora dei venti ha pubblicato da poco con Quodlibet La vita sessuale di Guglielmo Sputacchiera, primo nella sezione narrativa delle classifiche di qualità dell’Indiscreto; Emanuela Salvioni, vincitrice nel 2021 con Il volo notturno delle lingue mozzate, è stata acquisita da Einaudi. Auguri di analogo successo anche ai vincitori di quest’anno.

Ringraziamo davvero tutte e tutti i concorrenti per il loro contributo e per l’impegno profuso nell’esprimere sentimenti, emozioni, fantasie, speranze e angosce dell’epoca.

Ed ecco la motivazione della Giuria per La disincarnata:

La Giuria del Call per la narrativa breve “Oltre il velo del reale 2”, organizzato dal Premio Calvino insieme alla rivista “L’Indice” e al Book Pride, preso atto di una generale alta qualità dei racconti ad essa pervenuti,

DECIDE

di assegnare il Premio al racconto LA DISINCARNATA di MICHELA LAZZARONI. Una perturbante metamorfosi è quella descritta dall’autrice nel suo visionario racconto, un testo struggente ma equilibrato da tocchi di ironia, capace di guardare a situazioni concretissime e note – la deriva mentale di chi giunge a fine vita e l’impatto straniante sui familiari – disinnescando gli archetipi del genere. Una madre e una figlia ritratte davanti a uno specchio deformante. La ritrazione dal mondo della madre ormai demente corrisponde a un suo paradossale allargarsi sinestetico alle cose della casa: confetti presi per denti, la gonna che pare trattenere le gambe, le pantofole sforbiciate come unghie… Fino a rendere l’abitazione «un bozzolo pulsante di carne di madre». E a lasciare, dopo la sua morte, uno strano, malinconico contatto alla figlia che dorme un’ultima notte nella casa.

iscrizioni XXXV edizione

mercoledì, 9 Marzo 2022

Le iscrizioni alla XXXV edizione del Premio Calvino si sono chiuse il 21 ottobre 2021. In luglio si apriranno le iscrizioni per la XXXVI edizione. 

La giuria della XXXV Edizione

giovedì, 17 Febbraio 2022

Mariolina BERTINI

Laureata in filosofia all’Università di Torino, città dove è nata nel 1947 e dove risiede, e studiosa di letteratura francese, che ha insegnato per molti anni all’Università di Parma. Numerose le sue traduzioni e i suoi studi di classici francesi. Preziose le sue cure dei tre Meridiani dedicati alla Comédie humaine di Balzac e, per Einaudi, della Recherche e del Jean Santeuil proustiani. Ma si è occupata anche di contemporanei, come Modiano, Carrère, Ernaux, e di italiani come Natalia Ginzburg e Calvino. Curiosa anche della narrativa di genere ‒ il noir e il giallo in particolare ‒ e popolare (celebre la sua Apologia di Liala del 1979). Nel 2021 le è stato assegnato il premio Italiques per L’ombra di Vautrin. Proust lettore di Balzac (Carocci, 2019).


Sandro CAMPANI

Nato nel 1974 nell’Appennino tosco-emiliano dove risiede e lavora come designer nel campo della ceramica, nel 2005 ha esordito nella narrativa con il romanzo È dolcissimo non appartenerti più (Playground, 2005). Dopo la raccolta di racconti Nel paese del Magnano (Italic, 2010) e la graphic novel Non ti avevo nemmeno notato (Playground, 2010) insieme a Daniele Coppi, è tornato al romanzo nel 2013 con La terra nera (Rizzoli, 2013), proseguendo nel 2017 con Il giro del miele e tre anni dopo con I passi nel bosco, entrambi pubblicati da Einaudi. Tra i riconoscimenti ottenuti si segnalano il Premio Arturo Loria 2011, sezione racconti, per Nel pase del Magnano e il Premio letterario Castelfiorentino vinto nel 2012 con il racconto Le gambe della Chiara.


Enzo Fileno CARABBA

Nato a Firenze nel 1966, ha fatto studi filosofici e musicali. Ha scritto romanzi, racconti fantastici e noir, sceneggiature radiofoniche, libri per bambini, libretti d’opera. Nel 1988 esordisce come poeta. Nel 1991 vince il Premio Calvino con Jacob Pesciolini, pubblicato l’anno dopo da Einaudi. Seguono, sempre per Einaudi, La regola del silenzio (1994) e La foresta finale (1997), i quali compongono, insieme al romanzo d’esordio, un’ideale trilogia fantastica. Nel 2005 appare da Marsilio Pessimi segnali, già uscito nel 2003 in Francia nella Série Noire di Gallimard col titolo Mauvais signes. Nel 2020 ha pubblicato Vite sognate del Vasari (Bompiani). L’ultimo suo titolo è Il digiunatore, appena uscito da Ponte alle Grazie.


Donatella DI PIETRANTONIO

Nata nel 1962 ad Arsita (TE), laureata in odontoiatria ha poi esercitato la professione di dentista pediatrico a Penne (PE). Ha esordito da Elliot nel 2011 con Mia madre è un fiume (Premio Tropea dello stesso anno), ambientato nella terra natale come tutti i romanzi successivi. Nel 2013 appare, sempre da Elliot, Bella mia (poi Einaudi, 2018) con cui ottiene il Premio Brancati 2014. Nel 2017 pubblica per Einaudi L’Arminuta, vincendo il Campiello e il Napoli. Dal romanzo è stato tratto nel 2019 uno spettacolo per il Teatro Stabile d’Abruzzo e nel 2021 un film diretto da Giuseppe Bonito. Del 2020, ancora per Einaudi, è Borgo Sud, seguito de L’Arminuta. Con questo titolo nel 2021 si classifica seconda allo Strega e riceve il Premio letterario Basilicata.


Orazio LABBATE

Classe ’85, è cresciuto a Butera (CL), una laurea in giurisprudenza alla Bocconi, consulente editoriale ed editor, critico letterario per la Lettura del Corriere della Sera. Definito il fondatore del Gotico siciliano, ha pubblicato con Tunué i romanzi Lo Scuru (2014) e Suttaterra (2017), e con Italo Svevo, nel 2021, Spirdu. Sempre nel 2021 è apparso per Perrone Negli States di Stephen King, un saggio narrativo sui romanzi del re dell’horror, ma già nel 2018 per Centauria aveva visto la luce, su un tema avvicinabile, Atlante del mistero e nel 2016 per Il Sole 24 Ore Cultura Piccola enciclopedia dei mostri. Suoi racconti sono stati tradotti da Anne Milano Appel per le riviste letterarie statunitensi PEN America, Guernica e The Shoutflower.