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CHI SARANNO GLI SCRITTORI ESORDIENTI ITALIANI DEL 2015?

giovedì, 8 Gennaio 2015

CHI SARANNO GLI SCRITTORI ESORDIENTI ITALIANI DEL 2015?
www.illibraio.it
Editore per editore, Antonio Prudenzano svela in anteprima i debutti letterari più attesi dei prossimi mesi.
Tra questi, del Premio Calvino:
Le piene di grazia di Carmen Totaro, finalista alla XXVI edizione, che uscirà per Rizzoli. Totaro, nel suo primo romanzo, ambientato al Sud, racconta una storia di violenza al femminile che parte negli anni ’70 e arriva nel nostro presente.
– Anche l’esordiente di punta della Marsilio arriva dal Premio Calvino: si tratta di Francesco Paolo Maria Di Salvia (menzione speciale nell’ultima edizione). In libreria a febbraio con La circostanza, “epopea di una famiglia di industriali del caffè che attraverso mezzo secolo di storia italiana”.
– Nella collana Italiana di Giunti è in uscita a marzo Pier Franco Brandimarte, vincitore del Premio Calvino 2014 con L’Amalassunta.

AUGURI PER UN SERENO 2015

domenica, 28 Dicembre 2014

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A tutti coloro che seguono il Premio Calvino, a tutti i nostri collaboratori, ai nostri concorrenti, ai nostri autori, ai giurati, ai giornalisti e ai recensori che ci hanno dedicato la loro attenzione, agli editor che hanno scelto e curato i nostri libri per la pubblicazione. Insomma a tutti coloro che rendono il Premio Calvino una realtà viva.
Naturalmente un augurio tutto particolare ai lettori che con passione svolgono un lavoro invisibile ma fondamentale per l’esistenza del Premio.
Il Direttivo del Premio Calvino

Il senso del presente

domenica, 28 Dicembre 2014

LA FABBRICA DEL PANICO di Stefano Valenti, segnalato dal Comitato di lettura della XXVI edizione del Premio Calvino, pubblicato da Feltrinelli nel 2013 e recensito sull’“Indice” del marzo 2014 (vedi sul sito della rivista La morte industriale di Mario Marchetti) continua a suscitare grande interesse come uno dei pochi validi esempi attuali di “letteratura dalle fabbriche”.

In proposito, su “pagina99” del 6 dicembre 2014, Antonio Ferracuti in Storie di catena di montaggio scrive:
Sono spesso anche i figli nati nelle famiglie operaie a recuperare la memoria del lavoro di chi li ha preceduti come… La fabbrica del panico di Stefano Valenti, la storia di suo padre, un lavoratore della Breda fucine di Sesto San Giovanni che si ammala e muore a causa dell’esposizione all’amianto. In questo romanzo ibrido, dove si mescola storia privata e collettiva, referto di reportage e racconto tout court, quello che prevale è l’impatto compatto e la voce, lo stile scabro e una ritmica interiore potente che cattura. Un romanzo che sta perfettamente dentro la tradizione del racconto operaio…”.

L’argomento è ripreso da Paolo Di Stefano nell’articolo La realtà è viva, viva la realtà, comparso su La lettura del Corriere della Sera del 21 dicembre 2014, dove La fabbrica del panico viene definito un testo della contemporaneità.

Francesco Maino presenta “Cartongesso” a Torino

martedì, 2 Dicembre 2014

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Giovedì 11 dicembre alle ore 18 presso la Biblioteca Amoretti (corso Orbassano 200), Francesco MAINO presenta il suo CARTONGESSO, vincitore della XXVI edizione del Premio Calvino. Il libro, edito da Einaudi è ormai giunto al ventesimo migliaio di tiratura. L’iniziativa si svolge nell’ambito del progetto “Leggermente” per la promozione della lettura, elaborato e attivato dalle biblioteche civiche torinesi.

“MFrancesco Mainoi chiamo Francesco Maino e nel 2014 partorisco Michele Tessari, dopo una gestazione durata dieci anni. È stata, non c’è che dire, una colpa innaturale, tenere in grembo, per un uomo come me, un’altra creatura. Nove su dieci, Michele Tessari – che è irrimediabilmente segnato da un destino sinistro, quello dei pazzi – non troverà un luogo del Pianeta Terra a propria immagine e somiglianza: non il Piave del Montello, non la laguna di Torcello, non il Sestiere di Castello; forse dirà cose feroci sul Veneto, sputerà sentenze irrevocabili sull’Itala, avrà una fame cattiva e rabbia cancara, si scaglierà contro lavoratori innocui, veci ingenui o giudici pignoli. Tutto questo va compreso. Quindi chiedo a voi, là fuori, di farvi ostetrica, d’aver spirito caritatevole e accogliere l’urlo accanito di Michele Tessari, il delirio matto di Michele Tessari, mio sfortunatissimo figlio, come una ragazza-madre accoglie il proprio puteo baúco.”