Quando entro nella Sala grande del Circolo dei Lettori, sono un pesce nell’acqua. Solo che l’acqua non è più la stessa: la brocca è stata riempita di champagne e sto nuotando fra le bollicine.
Mi siedo guardinga in una delle prime file, solo per accorciare il tragitto che dovrò percorrere, sotto gli occhi di tutti, quando verrò chiamata a parlare. Dopo poco mi sento toccare leggermente la spalla. Mi volto e una signora gentile, materna, mi dice: “Non so cosa lei abbia scritto, ma mi piace molto la sua giacca”. Tiro un gran sospiro di sollievo, perché quando uno ha paura qualunque rassicurazione va bene, perfino quelle piccole e incongrue. (altro…)
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