Il call “Retelling − Adotta un incipit o un personaggio e narra… a modo tuo” organizzato dal Premio Calvino insieme alla rivista L’Indice dei Libri del Mese e al Book Pride di Milano si avvicina alla conclusione. Avremo due racconti vincitori: uno decretato dalla giuria tecnica composta da Isabella Ferretti (editrice), Francesca Mancini (coordinatrice editoriale del Book Pride), Andrea Pagliardi (direttore editoriale dell’Indice), Franco Pezzini (saggista) e Beatrice Salvioni (scrittrice e vincitrice della terza edizione del call); un altro dal voto dei lettori dell’Indice (è possibile votare da giovedì 17 aprile a domenica 27 aprile 2025 sul sito dell’Indice). Entrambi saranno pubblicati su uno speciale dedicato al retelling che uscirà col numero di giugno della rivista, arricchito da una serie di interventi sul tema del call.
La premiazione si terrà sabato 17 maggio 2025 al Salone del Libro di Torino alle ore 19.30 presso la sala Madrid (Centro Congressi). A essa, cui saranno presenti i membri della giuria e le autrici e gli autori dei racconti finalisti (dodici anziché dieci vista la buona qualità di molti testi), sono invitati a partecipare gli amanti della scrittura creativa e chi si è messo in gioco nel concorso o ha visto il proprio incipit fra i 38 selezionati.
La partecipazione è stata ancora una volta ampia: 909 sono stati quest’anno i concorrenti. Il ventaglio dei romanzi e dei personaggi a cui ci si è ispirati si è rivelato ricco e vario. Ne parleremo sull’Indice e al Salone del Libro.
Ringraziamo davvero tutte e tutti i concorrenti per il loro contributo e per l’impegno profuso nello scegliere fra le loro tante letture a quale personaggio o a quale incipit offrire nuova vita narrativa.
I DODICI FINALISTI
Stefano ADESSO (1993), La nuda proprietà Alessandro AGNESE (1993), La guerra funziona così Mauro BENNICI (1979), Un guscio vuoto Ersilia CRISCI (1978), La preferita Alessandro DI DOMIZIO (1980), Fiorire contro i muri Mattia ESPOSITO (2001), Le anime stanche Manlio GAROFALO (2001), Lo Zoo delle Professioni Perdute Irene LONIGRO (1998), Come bramito di cerve Andrea MANENTI (1976), Orfeo2025 Ilaria MINELLI (1972), Il vecchio marlin e la piccola ombra scura Anna RAUCCI (1998), Polvere Viviana VENERUSO (1996), L’irreparabile
Attendiamo da tutte e tutti il racconto completo per lunedì 24 marzo.
Il 17 aprile saprete chi sono i 10 finalisti e troverete il loro testo sul sito dell’Indice dei Libri del Mese. Tra il 17 e il 27 aprile chi vorrà potrà votare il suo preferito partecipando così a definire il vincitore del pubblico. Appuntamento, infine, a Torino, al Salone del Libro, dove si scopriranno le carte e si saprà chi sono i due vincitori, uno per la giuria e l’altro “pop”.
ADESSO Antonio Stefano (1993), La nuda proprietà
AGNESE Alessandro (1993), La guerra funziona così
AMATULLI Mariateresa (1991), Ti con uno – Omaggio
BENNICI Mauro (1979), Un guscio vuoto
CALABRESI Livio (1987), Il vento fischia il tuo nome
CATANI Luisa (1998), Notturno
CATANZARITI Irene (1966), Conosco il mio nome
CAVALLO Francesco (1993), Luxferre
CRISCI Ersilia (1978), La preferita
DI DOMIZIO Alessandro (1980), Fiorire contro i muri
ESPOSITO Mattia (2001), Le anime stanche
FUMAROLA Francesco (1978), La zanzara americana
GALLO Enrico (1976), Legami (la musica in testa)
GAROFALO Manlio (2001), Lo Zoo delle Professioni Perdute
GERBO D. Estia (1990), La casa di Acheronte ovvero L’ultimo letto
IOB Annalisa (1988), L’ultima tesa
IUGA PERIAN Anna Arshagui (1980), Eterna aurora
LAURITO Chiara (1992), La vecchia Phoebe
LIBERATORI Claudia (1975), Problemi minori
LONIGRO Irene (1998), Come bramito di cerve
MAGGI Margherita (1978), Fondazione
MANENTI Andrea (1976), Orfeo2025
MINELLI Ilaria (1972), Il vecchio marlin e la piccola ombra scura
MODENA Francesca (1982), Collassi
MOSCHELLA Siria (1999), La gufa
PICCOLI Mariangela (1978), L’alba dietro le rocce
RAMETTA Marco (1977), Cheyrem
RANIERI Francesco (1973), Non ti reggo più
RAUCCI Anna (1998), Polvere
REMOLATO Marta (2001), Il pescatore nell’acqua nera
SCAGLIARINI Andrea (1961), Sulla S
SCANTAMBURLO Davide (1993), Erano da poco passate le dieci
SPERANZA Alfredo (1950), La bambina di latta
STROMMILLO Liborio (1961), Vivaldi e il Capitone
TOSATO Elena (1979), Libera!
VEGNI Sandra (1949), Il cavaliere immobile
VENERUSO Viviana (1996), L’irreparabile
VITTIGLI Cristiana (1969), Il giorno in cui salvai il mondo
Sguardo d’insieme
Tra le 909 proposte giunte al concorso 38 sono state le prescelte. Più delle 30 previste, come sempre peraltro, perché tante erano quelle interessanti e il livello di scrittura era mediamente buono. Abbiamo cercato di disegnare un ventaglio variegato per temi, età, maschile/femminile, e per opzione (personaggio/incipit), sempre tenendo fermo il criterio della qualità.
Cosa ci ha detto il call di quest’anno e cosa abbiamo imparato? Innanzitutto ci ha permesso di lanciare una sonda sulle preferenze di lettura e quindi su ciò di cui si è nutrito l’immaginario finzionale, e non solo, dei e delle partecipanti (quest’anno c’era una libertà di scelta a tutto campo, aperta dunque al côté personale), ma data l’ampiezza del campione esplorato possiamo tranquillamente generalizzare le nostre riflessioni. Primo aspetto è il prevalente emergere di titoli e personaggi provenienti dalle estese praterie anglo-americane e dalla ricca biblioteca britannica novecentesche (da Hemingway a Scott Fitzgerald a Dylan Thomas, da Nick Hornby a Shirley Jackson a Olivia Laing…), con qualche sforamento nell’Ottocento, in particolare con il fascinoso Moby Dick, che con il suo celebre incipit, i suoi significati simbolici, il suo reietto Ismaele ha attratto tanti aspiranti narratori. Per il secondo Novecento la fa da padrone, con tratto sorprendentemente intergenerazionale, Holden Caulfield con la sua adolescenziale indocilità nei confronti del mondo adulto e del suo conformismo anche espressivo. Non a caso sono stati anche in parecchi a ricorrere all’edoardiano Peter Pan, il ragazzo che non voleva crescere. Evidentemente il mondo così com’è stato allestito da chi ci ha preceduto nell’antropocene piace poco. Uscendo da questi territori ci si imbatte con reiterata frequenza, ed era inevitabile, nella kafkiana Metamorfosi, nelle sofisticate suggestioni fantastiche alla Borges o alla Cortázar. Né potevano mancare per i sudamericani García Márquez e il suo perennial Aureliano Buendía, o Isabel Allende e Luis Sepúlveda. Con un altro balzo di geografia culturale verso est e verso nord, arriviamo a Olga Tokarczuk e Han Kang con i loro temi di moderna ecologia, o all’amato dai giovani Stig Dagerman per la sua radicale fusione tra scrittura e vita, e l’autenticità che ne promana. Pochi invece, relativamente, i richiami alla tradizione italiana novecentesca, con le felici eccezioni di Dino Buzzati e soprattutto del Calvino immaginoso e fantascientifico; e se ciò indica una sprovincializzazione, segnala anche una globalizzazione dell’immaginario che fa disseccare i rizomi locali (che sia un bene o un male è tutto da discutere, di certo è un qualcosa che non può non avere conseguenze sulla lingua scritta e parlata). Da segnalare, da parte soprattutto femminile, una certa propensione per le scritture del sé, come quelle di Natalia Ginzburg e Alda Merini: in questo caso il racconto perde i suoi connotati canonici per trasformarsi in scandaglio intimo. Da non sottovalutare i ricorsi ai testi del retaggio religioso cristiano, Vangeli, Apocalisse e Genesi: segno dei tempi? Ma anche alle radici classiche e mitologiche della cultura europea: negli ultimi anni se ne era avuto peraltro persistente sentore. Scarsi invece gli indizi di interesse per il postcoloniale, per l’altro dal sé occidentale. Anche la narrativa di genere, infine, non ha avuto significative adesioni, ma qui probabilmente perché il terreno di gioco non è parso favorevole. Insomma sono tante le riflessioni che possono svilupparsi e, certo, da approfondire. Ne riparleremo, sempre in dialogo virtuale con chi scrive nella solitudine della sua stanza, mirando a un reciproco allargamento di orizzonti. E invitiamo intanto, chi potesse, a intervenire all’incontro che terremo insieme a Franca Cavagnoli e Orazio Labbate domenica 23 al Book Pride di Milano sul tema “Romanzi che generano romanzi, personaggi che tornano”: non mancheranno stimoli e suggestioni sul retelling.
Sandro Bonvissuto (1970), romano, laureato in Filosofia alla Sapienza con una tesi di estetica, ha esordito nel 2012 da Einaudi con il supercorallo Dentro, ispirato al carcere, con il quale vince il Premio Chiara 2013, ma aveva già alle spalle svariati racconti. Sempre per Einaudi nel 2013 contribuisce all’antologia Scena padre volta a illuminare il tema della paternità e nel 2020 pubblica il romanzo La gioia fa parecchio rumore sulla passione calcistica. Collabora a TuttoLibri con la rubrica “Ma questo l’hai letto?” dedicata a testi imperdibili del passato. Ha in cantiere diversi progetti e prossimamente uscirà forse un suo libro ‘culinario’ visto che da venticinque anni è cameriere in un’antica trattoria della capitale.
ANTONIO FRANCHINI
Antonio Franchini, scrittore e curatore editoriale, è nato a Napoli nel 1958 dove si è laureato in Lettere alla Federico II. Trasferitosi a Milano, ha lavorato per Mondadori occupandosi della narrativa italiana per poi passare nel 2015 a Giunti. Come autore ha esordito con Camerati. Quattro novelle sul diventare grandi (Leonardo, 1992). Nel 1997 ha vinto il Premio Bergamo con Quando vi ucciderete, maestro? e nel 2003 con Cronaca della fine si è aggiudicato il Mondello, libri usciti entrambi da Marsilio. Il vecchio lottatore (NN, 2020) e Il fuoco che ti porti dentro (2024, sempre Marsilio) − incentrato sul personaggio della madre e vincitore del Premio Selezione Campiello − sono i suoi più recenti titoli.
DANIELA MARCHESCHI
Daniela Marcheschi (Lucca, 1953) è critica letteraria e saggista di vasti interessi. Ha insegnato in università italiane e straniere, tra cui Uppsala, Salamanca e Firenze, ed è attualmente in forzaall’Universidade Aberta di Lisbona per Letterature e Ipermedia. Tra le sue tante curatele citiamo i tre Meridiani dedicati a Carlo Collodi (1995), Giuseppe Pontiggia (2004) e Gianni Rodari (2020). Ma si è anche occupata, fra gli altri, di d’Annunzio, Pascoli, Pirandello, Pea e Guareschi. Ultimo titolo da lei introdotto è Fogazzaro, Fedele ed altri racconti (Marsilio, 2024). Collabora con la Domenica del Sole 24 Ore. Per il suo contributo alla diffusione della letteratura svedese in Italia ha ricevuto nel 2006 il Tolkningspris.
RAFFAELLO PALUMBO MOSCA
Raffaello Palumbo Mosca (1977) è oggi docente di Letteratura italiana contemporanea a Torino, dopo aver insegnato all’estero presso le università di Chicago e del Kent. Si è occupato del romanzo italiano moderno (L’ombra di Don Alessandro. Manzoni nel Novecento, Inschibboleth, 2021), di teoria letteraria (Che cos’è la non fiction, Carocci, 2023), di storia della critica (La realtà rappresentata, Quodlibet, 2019) e delle connessioni tra letteratura ed etica (L’invenzione del vero − Gaffi, 2014 − con cui ha vinto il Premio Tarquinia-Cardarelli 2014, sezione critica). Suo è anche Roma di carta. Guida letteraria della città (Palindromo, 2017). Collabora con la rivista online Snaporaz e con la Domenica del Sole 24 Ore.
CARMEN PELLEGRINO
Carmen Pellegrino (1977), autrice poliedrica, ha indagato nodi salienti della contemporaneità, dai movimenti di dissidenza (’68 napoletano, Angelica, 2008) allo studio dei luoghi abbandonati. Come narratrice ha esordito da Giunti con Cade la terra (2015, premi Rapallo Opera Prima e Selezione Campiello) e con Se mi tornassi questa sera accanto (2017, Premio Dessì). Presso La nave di Teseo ha pubblicato La felicità degli altri (2021), con cui ha vinto il Selezione Campiello e l’Internazionale Latisana, e Dove la luce (2024, Bridge Book Award), che ha al centro la misteriosa scomparsa dell’economista Federico Caffè. Nel 2023 le è stato assegnato l’English Pen Translates. Collabora con La Lettura del Corriere della Sera.
Retelling: “Adotta un incipit o un personaggio e narra… a modo tuo”
Con tale dicitura si vuole lasciare il massimo spazio alle preferenze ideali, di scrittura e di genere narrativo da parte dei concorrenti: ognuno può decidere in piena autonomia quale sia il ‘suo’ incipit o il ‘suo’ personaggio (donna, uomo, essere animato, ma anche inanimato). Le vostre scelte ci serviranno anche a orientare le nostre scelte per i call a venire.
L’incipit adottato costituirà l’attacco della vostra narrazione: potrà essere una semplice suggestione (di atmosfera, di ambiente o di personaggio) o, invece, qualcosa di più dettagliato. Nel primo caso sarete più liberi, si tratterà semplicemente di rispettare un tono, un’aura, uno spunto, nel secondo caso si dovrà badare a non smentire nel vostro svolgimento nessun aspetto presente nella stringa adottata – sia esso un dato di realtà o un concetto, un’idea conduttrice −, anzi si dovrà fare leva su di essi. Vi proponiamo alcuni esempi e altri ne seguiranno sui nostri social, che potrete, volendo, anche fare vostri. Se si partirà dal celeberrimo incipit tolstoiano di Anna Karenina, ovviamente al centro del racconto ci dovrà essere un fatto, un momento di infelicità o di incomprensione domestica; se si partirà da un inizio molto semplice come quello di Non dire addio di Han Kang, “Cadeva una neve rada”, si tratterà di fare della neve una presenza ricorrente e significativa del vostro testo o, ancora, come quello de I vagabondi di Olga Tokarczuk, “Sono una bambina”,l’unico vincolo riguarderà la voce narrante che dovrà essere quella, appunto, di una ‘piccola donna’.
Se si sceglie, invece, un personaggio anziché un incipit, le cose saranno un po’ differenti: le caratteristiche essenziali del personaggio andranno rispettate pur spostandolo nel tempo o nello spazio. Optando, ad esempio, per Don Chisciotte, il vostro protagonista dovrà essere mosso da spinte fortemente ideali, magari ingenue – e così ha fatto Antonio Moresco nel suo Chisciotte − ma non da interessi materiali. Oppure del personaggio scelto si potrà immaginare un prequel o un sequel. Oppure ancora si potrà raccontare una stessa storia, ma dal punto di vista di un altro personaggio, come ha fatto Percival Everett in James, rimodulando la vicenda di Huck Finn dalla prospettiva del nero fuggiasco Jim. Ma è anche possibile individuare un personaggio secondario significativo e immaginarne la storia, e qui pensiamo al Grande mare dei Sargassi dove Jean Rhys ha costruito la storia dagli addentellati coloniali della ‘pazza’ moglie creola di Rochester, l’eroe malinconico di Jane Eyre. Insomma le possibilità sono tante, ma bisognerà saper tenere conto dello spazio ristretto di scrittura a disposizione: e qui verrà utile attenersi al principio della “pistola di Cechov”, cioè non introdurre particolari dispersivi, ma tutto quanto, ogni dettaglio, dovrà essere perfettamente focalizzato sul nucleo narrativo che si intende sviluppare.
Può essere l’incipit o il personaggio di un romanzo o di un racconto, ma può anche essere il personaggio di un manga o di un graphic novel. Si può attingere ai classici o ai contemporanei. Ogni genere è ben accetto.
a cura del Premio Italo Calvino in collaborazione con il Book Pride e L’Indice dei Libri del Mese
Il Premio Italo Calvino, in collaborazione con il Book Pride e L’Indice dei Libri del Mese, indice la settima edizione del call per racconti brevi.
Il Direttivo del Premio selezionerà i dieci racconti finalisti. Tra questi saranno poi decretati due vincitori. Il primo a cura di una giuria tecnica composta da Isabella Ferretti (editrice), Francesca Mancini (coordinatrice editoriale del Book Pride), Andrea Pagliardi (direttore editoriale dell’Indice), Franco Pezzini (saggista) e Beatrice Salvioni (scrittrice e vincitrice della terza edizione del call); il secondo votato dal pubblico sul sito dell’Indice. Entrambi i racconti verranno pubblicati in un apposito speciale in uscita con il numero di giugno dell’Indice.
REQUISITI DI PARTECIPAZIONE
Racconto inedito (non deve essere mai comparso né in forma cartacea né online) di massimo 12.000 battute (spazi inclusi), titolo escluso, a tema “Retelling”.
Può essere l’incipit o il personaggio di un romanzo o di un racconto, ma può anche essere il personaggio di un manga o di un graphic novel. Si può attingere ai classici o ai contemporanei. Ogni genere è ben accetto.
Leggi qui l’approfondimento del presidente Mario Marchetti.
Ogni autore può partecipare con UN SOLO racconto.
L’autore deve essere in possesso dei diritti del racconto con cui intende partecipare.
Non sono ammessi racconti scritti da due o più autori.
L’autore non deve aver pubblicato alcuna raccolta autonoma di racconti (ogni altro tipo di pubblicazione è ammesso: racconti in antologia, autopubblicazioni, romanzi). Se un’eventuale raccolta di racconti autonoma precedentemente pubblicata rientra in una delle seguenti categorie, l’autore può partecipare al call con un racconto inedito:
– autopubblicazioni (sia cartacee sia e-book), – pubblicazioni sostenute in qualsiasi forma (ad es. acquisto copie o servizi) da un contributo dell’autore, – edizioni a tiratura limitata a cura di associazioni ed enti locali, – pubblicazioni con basse tirature (inferiori alle 300 copie) o con un ridotto numero di copie vendute (inferiore a 300 se cartacea oppure inferiore a 300 download se digitale), – pubblicazioni tramite crowdfunding.
In caso di pubblicazioni precedenti, si prega di specificare nella mail di iscrizione a quale delle suddette categorie appartengono.
Non è ammessa la partecipazione ad altri concorsi con il racconto presentato al call.
La partecipazione comporta il pagamento di una quota di iscrizione pari a 20 euro da versare entro il 2 marzo. Il pagamento dovrà avvenire esclusivamente tramite bonifico bancario. Attenzione: non sono accettati bonifici istantanei.
Causale: “Racconti 2025” IBAN IT 43 U 05018 01000 000011450558 intestato a: Associazione per il Premio Italo Calvino (Banca Etica)
COME PARTECIPARE
La prima fase delle selezioni avverrà a partire dall’incipit del racconto.
L’autore dovrà perciò mandare la propria candidatura all’indirizzo iscrizioni@premiocalvino.it con oggetto “RACCONTI INEDITI” indicando nel corpo della mail:
Nome Cognome Eventuale pseudonimo Titolo del racconto Luogo e data di nascita Residenza Recapiti (email e telefono) Eventuali pubblicazioni precedenti (specificandone la categoria)
Allegare alla mail i seguenti file: – l’incipit del racconto con cui si intende partecipare in formato .doc, .docx, .odt o .rtf – un documento di identità – la ricevuta del pagamento
L’incipit (che non deve superare le 1.500 battute, spazi inclusi) deve essere già completo di titolo; le battute del titolo non rientrano nel conteggio totale delle battute.
All’interno del file andranno pertanto inserite, in questo ordine, le seguenti informazioni: – titolo del racconto con cui si partecipa – dati dell’opera scelta per il retelling, specificandone il personaggio o l’incipit (titolo, autore, edizione, anno di pubblicazione) – elemento scelto per il retelling: nome del personaggio oppure incipit dell’opera scelta (in quest’ultimo caso, l’incipit non deve superare le 300 battute, spazi inclusi; le battute dell’incipit di partenza non rientrano nel conteggio totale) – testo elaborato del concorrente (che non deve superare le 1.500 battute, spazi inclusi)
Esempi di impostazione del file, in base all’elemento scelto (personaggio oppure incipit)
Denominare ogni file a partire dal cognome dell’autore, ad esempio per un concorrente di nome Paolo Rossi:
Si consiglia di procedere all’invio dell’incipit con attenzione: una volta inviato non sarà possibile apportare modifiche o sostituzioni.
Le candidature che perverranno al di fuori delle date previste, non conformi al regolamento o non complete dei dati e degli allegati richiesti non saranno prese in carico.
TEMPISTICHE E MODALITÀ DELLA SELEZIONE
Mandare la propria candidatura a partire dal 17 febbraio ed entro e non oltre il 2 marzo 2025.
Il Direttivo del Premio selezionerà, a suo insindacabile giudizio, almeno trenta incipit e pubblicherà sul sito del Premio (www.premiocalvino.it) l’elenco dei selezionati in data 21 marzo. Contestualmente verrà richiesto l’invio del racconto completo, da far pervenire non oltre il 24 marzo.
Tra i testi selezionati il Direttivo sceglierà una rosa di dieci racconti finalisti.
I nomi verranno pubblicati sul sito del Premio in data 17 aprile. In tale data compariranno anche sul sito dell’Indice dei Libri del Mese (www.lindiceonline.com), dove sarà possibile votare il proprio racconto preferito fino a domenica 27 aprile.
PREMIAZIONE E PUBBLICAZIONE
A tutti gli autori selezionati verrà offerta la scheda di lettura.
Ai dieci finalisti sarà inoltre offerto un colloquio individuale a cura del Direttivo del Premio.
L’incontro di chiusura, durante il quale verranno annunciati i vincitori di questa edizione del call, si terrà durante il Salone del Libro di Torino (15-19 maggio), alla presenza dei giurati. Maggiori dettagli saranno forniti appena possibile.
I due racconti vincitori saranno pubblicati in un apposito speciale in uscita con il numero di giugno dell’Indice dei Libri del Mese.
PARTECIPANDO AL CALL L’AUTORE ACCETTA IL PRESENTE BANDO E AUTORIZZA LA PUBBLICAZIONE DEL RACCONTO, SIA DA PARTE DELL’INDICE DEI LIBRI DEL MESE (ONLINE E CARTACEO) SIA IN UN’EVENTUALE ANTOLOGIA.
Per chiarimenti o ulteriori informazioni, consultare le Domande frequenti oppure scrivere a segreteria@premiocalvino.it.
Domande frequenti
Quale genere di racconto è ammesso al call? Sono ammessi i racconti riconducibili a qualsiasi genere, purché rielaborati tramite un lavoro di retelling: a partire dal personaggio oppure dall’incipit di un racconto, un romanzo, ma anche un manga o un graphic novel. Si può attingere ai classici o ai contemporanei.
Cosa si intende per “retelling”? Rivisitazione, riscrittura. Con il termine “retelling” si intende una rivisitazione o riscrittura di un testo a partire da un elemento di ispirazione, che può essere nel nostro caso un singolo personaggio oppure un incipit ripreso letteralmente dall’opera di partenza.
Disponibile qui l’approfondimento del presidente Mario Marchetti.
Ho già pubblicato, posso partecipare lo stesso? Sì. Si possono avere pubblicazioni precedenti di qualsiasi natura, fuorché intere raccolte di racconti a proprio nome (a meno che non rientrino in uno dei casi descritti sotto). Anche la pubblicazione di singoli racconti (se non si tratta di quello con cui si partecipa al call) in antologie o riviste, eventuali autopubblicazioni e romanzi sono ammessi. Se un’eventuale raccolta di racconti autonoma precedentemente pubblicata rientra in una delle seguenti categorie, l’autore può partecipare al call con un racconto inedito:
– autopubblicazioni (sia cartacee sia e-book), – pubblicazioni sostenute in qualsiasi forma (ad es. acquisto copie o servizi) da un contributo dell’autore, – edizioni a tiratura limitata a cura di associazioni ed enti locali, – pubblicazioni con basse tirature (inferiori alle 300 copie) o con un ridotto numero di copie vendute (inferiore a 300 se cartacea oppure inferiore a 300 download se digitale), – pubblicazioni tramite crowdfunding.
Posso partecipare con lo stesso racconto ad altri concorsi? No. Il racconto con cui si partecipa deve essere totalmente inedito: non deve essere mai comparso né in forma cartacea né online, né concorrere ad altre iniziative.
Sono già in concorso al Premio Calvino (38° ed.), posso partecipare anche al call? Sì. Le due iniziative sono indipendenti l’una dall’altra.
Vorrei partecipare in futuro al Premio Calvino, posso comunque partecipare al call? Sì. Anche in questo caso, le due iniziative sono indipendenti l’una dall’altra.
Ho già partecipato al call l’anno scorso, posso partecipare di nuovo? Sì.
Vengono conteggiate tutte le battute? No. Solo quelle effettivamente elaborate dall’autore. Non rientrano nel conteggio: il titolo, le indicazioni sull’opera di riferimento e l’eventuale incipit originale (se si è scelta questa opzione).
Se l’incipit o il racconto supera le battute massime previste, c’è un margine di tolleranza? No. Il limite massimo di battute è tassativo, sia per quanto riguarda l’incipit (1.500) sia per quanto riguarda il racconto completo, che non dovrà superare le 12.000 battute complessive (titolo escluso).
È previsto anche un limite minimo di battute? No. L’incipit e l’eventuale racconto completo possono anche essere più brevi rispetto al limite massimo indicato (rispettivamente 1.500 e 12.000 battute, spazi inclusi).
Il racconto deve avere un titolo? Sì. Ogni racconto deve avere un suo titolo (le cui battute non rientrano nel conteggio complessivo) e deve essere diverso dal tema. Il titolo va indicato già all’invio dell’incipit.
Ci sono limiti di età per poter partecipare? No. Come per il Premio Calvino, non sono previsti limiti di età.
XXXVIII edizione: ecco il nuovo numero che esce dal cilindro degli iscritti. Un numero casuale? Non proprio: è il frutto dell’attento e certosino lavoro che svolgiamo da anni come Premio. Dai tempi del Covid, in particolare, che hanno visto un più forte generale ripiegamento soggettivo e una più intensa dedizione alla scrittura, veleggiamo tra gli 800 e il migliaio di concorrenti. Significativo è il fatto che tra questi siano numerosi coloro che si ripresentano o con un nuovo titolo o avendo rivisto il testo già inviato: evidentemente si fidano di noi e dei nostri giudizi e noi ne siamo felici. Insomma − ed è una delle nostre peculiarità – li accompagniamo nel loro percorso di scrittura. Qualcuno ce la farà infine ad emergere nel Premio e editorialmente. Ma per tutti, sicuramente, ci sarà stato un rafforzamento della propria autoconsapevolezza autoriale per non dire della sensazione che le loro parole abbiano avuto un ascolto. Non ci sono peraltro mancate le critiche a cui abbiamo risposto sempre con rispetto e insieme con franchezza, convinti come siamo che un giudizio, da una parte, sia necessario, ma che non sia, comunque, una sentenza definitiva. Non ultimo motivo dell’ampio riscontro avuto è che non ci siano limitazioni di età per partecipare: e così abbiamo insieme adolescenti e anziani, ciascuno con la sua costellazione immaginaria e col suo bagaglio di esperienze. E di conseguenza abbiamo esordi tardivi ed esordi precoci: presto ne daremo notizia per la XXXVII edizione. Ma nel 2024 abbiamo già avuto un bell’esordio tardivo con il multicolore La vita avventurosa dell’acciuga cantabrica di Lucio Di Cicco nelle eleganti edizioni L’orma. Come abbiamo avuto un innovativo giovane esordio con White People Rape Dogs di Jacopo Iannuzzi per Einaudi Stile Libero, che va ad aggiungersi ai giovani esordi degli ultimissimi anni − per limitarci ai vincitori − di Nicolò Moscatelli, Maddalena Fingerle e Gennaro Serio: tutti testi che si inoltrano per strade stimolanti e poco battute. L’augurio che ci facciamo e che facciamo ai nostri concorrenti è che anche quest’anno ci sia un buon raccolto. Il numero palindromo 909 è di certo di buon auspicio con l’apertura in ogni senso che sottende.
3 novembre 2024 Mario Marchetti, presidente del Premio Italo Calvino
È stato impegnativo rileggere tutti i più di ottocento giudizi elaborati dai gruppi di lettura (il loro invio agli autori è ormai a buon punto), ma necessario per poter definire con la massima equità possibile quali testi fossero particolarmente e comparativamente meritevoli di segnalazione. I concorrenti ci scuseranno per l’attesa a cui li abbiamo sottoposti, ma sarebbe stato difficile fare diversamente. Certo per chi volesse ripresentare il suo libro con gli interventi consigliati alla nuova XXXVIII edizione il tempo a disposizione non è più molto. Ma vorremmo dirgli/dirle di non avere fretta, di permettere all’opera di sedimentare nella sua mente e di riprenderla in mano solo dopo aver lasciato che le indicazioni ricevute e il tempo abbiano agito dentro di lui/lei. Il lavoro sulla lingua e sulla costruzione di un testo narrativo richiede tempo, pazienza, esitazione. È necessario provare e riprovare. Non buttarsi a capofitto.
Ed eccoci alle prime acquisizioni estive dei nostri autori della XXXVII edizione, e altro.
Il vincitore Simone Torino col suo Macaco e la menzione speciale della giuria Elisa Menon con il suo Guance bianche e rosse. Elda è salita alle Malghe hanno firmato con Einaudi.
Macaco, operaio agricolo per scelta, conduce una vita fatta di gesti legati al lavoro, di quotidianità, di relazioni amicali nella defilata atmosfera della Val d’Aosta, tra il solito bar, un ristorante e la palestra. Una lingua di grande efficacia, rapida e martellante, trascina immediatamente il lettore nell’universo etico di un ambientalista senza proclami.
Elda, giovane friulana accusata da Radio Londra di essere una spia al soldo dei nazisti, si trovò coinvolta nel drammatico episodio partigiano di Porzûs nel febbraio 1945. Menon con grande pietas ripercorre i suoi ultimi passi: un testo esemplare su come affrontare ferite ancora aperte della nostra storia.
Enrico Fink, menzione speciale del Direttivo, ha firmato con Lindau per il suo Patrilineare, un memoir tra invenzione e ricordo che si inserisce tra struggimento e ironia nel grande alveo della narrativa di recupero della memoria ebraica.
E, infine, l’agguerrita FuoriAsse Edizioni ha messo gli occhi su Giallo buio di Licia Martella (finalista alla XXXVI edizione) per la sua nuova collana di narrativa. Anche qui un tema di grande attualità sviluppato in maniera brillante, con un tocco di suspense: il rapporto tra due donne, una che serve, l’altra abituata a farsi innocentemente servire (le classi non sono morte), sullo sfondo di un matrimonio felice basato sul vuoto.
Auguriamo a questi testi, che abbiamo amato e apprezzato, lunga vita e soprattutto che vengano letti perché non potranno non lasciare traccia.
– iscrizioni aperte dal 10 luglio al 09 ottobre 2024 –
1) L’Associazione per il Premio Italo Calvino, in collaborazione con la rivista “L’Indice”, bandisce la trentottesima edizione del concorso letterario per testi inediti di scrittori esordienti.
2) Si concorre inviando un’opera inedita di narrativa in lingua italiana: romanzo, racconto o raccolta di racconti; la lunghezza complessiva minima dell’opera in concorso deve essere superiore alle 70.000 battute, spazi inclusi.
Non è prevista la partecipazione di opere che possano rientrare nella categoria della narrativa per ragazzi o infantile.
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