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I frutti maturati tra primavera ed estate

giovedì, 24 Luglio 2025

NUOVE FIRME e SECONDI LIBRI

Ed eccoci ormai prossimi alla chiusura agostana del Premio (anche se in realtà continueremo a lavorare per la revisione e l’invio dei giudizi ai concorrenti della XXXVIII edizione, che invitiamo a pazientare… ma arriverà tutto!). I finalisti dell’edizione, che hanno visto grande interessamento da parte degli editori, sono attualmente ancora al loro vaglio: il lavoro è lungo, soprattutto di questi tempi di bassa marea. Al momento ha brillantemente firmato con Bompiani Flora Giuliano D’Errico col suo avvincente La gabbia, tormentata vicenda sullo sfondo dell’ambiente neofascista romano tra anni Settanta e terzo millennio. Nel frattempo la rete del Premio si è mossa come la sapiente vecchia talpa ed è arrivata una serie di firme per titoli di nostri ex finalisti che non avevano ancora trovato casa, colmando così delle lacune:

→ Loretta Franceschin (XXXV ed., Sono d’acqua i nostri pensieri) ha firmato con Guanda

→ Marina Guglielmi (XXXVI ed., Il vestito più leggero) ha firmato con FuoriAsse

→ Saverio Gangemi (XXXVII ed., Calùra) ha firmato con Rubbettino

→ Diego Pellizzari (XXXVII ed., Diaboli virtus) ha firmato con Polidoro

Tutti bei romanzi (dal ricco e sottile affresco veneto secondo Novecento di Franceschin alla delicata infanzia tratteggiata secondo un tempo einsteiniano da Guglielmi, dalla splendida apocalisse di Calùra all’irruzione dell’irrazionale nella normalità quotidiana di Pellizzari) che hanno dovuto aspettare la giusta congiuntura. E a noi la cosa fa particolare piacere perché significa che le nostre scelte non hanno sostanza effimera e sanno guardare al futuro: a volte bisogna saper attendere l’occasione. A corroborare la forza e il valore dei nostri autori, anche i più eccentrici (nel senso di distanza da una medietà anodina), è uscito un variegato ventaglio di secondi libri e, com’è noto, la seconda prova spesso rappresenta una pietra d’inciampo, difficilmente superabile. Ecco i titoli:

→ Cesare Sinatti, Eco, Italo Svevo (già vincitore ex aequo XXIX ed. con La splendente, Feltrinelli 2018)

→ Giulia Lombezzi, L’estate che ho ucciso mio nonno, Bollati Boringhieri (già finalista XXXIII ed. con La sostanza instabile, Perrone 2021)

→ Yasmin Incretolli, Bellissima, Pidgin (già finalista XXVIII ed. con Mescolo tutto, Tunué 2016)

→ Laura Lanza, La Villa delle ‘nzalore, Astoria (già finalista XXXII ed. con Donna Francesca Savasta, intesa Ciccina, Astoria 2020)

Ed è in vista l’uscita con Mercurio del secondo libro del nostro lirico vincitore della XXXVI edizione, Jacopo Iannuzzi: titolo ancora in gestazione.

Per non parlare dei segnalati, tra cui ci sono state bellissime sorprese: ci limitiamo a ricordare La levatrice di Bibbiana Cau (da noi segnalato alla XXXV ed. col titolo di Mallena) uscito per Nord a maggio di quest’anno e subito entrato in classifica: una sorte che auguriamo a tutti i nostri autori!

Mario Marchetti

Il bando della XXXIX edizione

lunedì, 23 Giugno 2025

Premio Italo Calvino
XXXIX edizione
2025-2026

– iscrizioni aperte dal 9 luglio all’8 ottobre 2025 –

1) L’Associazione per il Premio Italo Calvino, in collaborazione con la rivista “L’Indice”, bandisce la trentanovesima edizione del concorso letterario per testi inediti di scrittori esordienti.

2) Si concorre inviando un’opera inedita di narrativa in lingua italiana: romanzo, racconto o raccolta di racconti; la lunghezza complessiva minima dell’opera in concorso deve essere superiore alle 70.000 battute, spazi inclusi.

Non è prevista la partecipazione di opere che possano rientrare nella categoria della narrativa per ragazzi o infantile.

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Comunicato della Giuria – XXXVIII edizione

giovedì, 5 Giugno 2025

Andrea Pauletto è il vincitore della XXXVIII edizione del Premio Italo Calvino con il romanzo Crack. Una prima menzione speciale della Giuria viene assegnata a Flora Giuliano D’Errico per La gabbia e due ulteriori menzioni speciali vanno a Michele Frisia per Ai gentili non vendere armi e a Ben Eccher per Arto fantasma.
Il vincitore e le menzioni speciali sono stati proclamati dai giurati Sandro Bonvissuto, Antonio Franchini, Daniela Marcheschi, Raffaello Palumbo Mosca, Carmen Pellegrino durante la cerimonia di premiazione che si è svolta a Torino al Circolo dei lettori.

Questa la motivazione della Giuria per l’opera vincitrice:

«La Giuria, preso atto dell’ampio ventaglio di scritture e narrazioni pervenute, decide di assegnare il Premio a Crack di Andrea Pauletto. Un testo che focalizza con grande intensità e partecipazione il quadro esistenziale di un trasportatore notturno, un “furgonauta” al volante del suo veicolo, tra struggenti ricordi famigliari e pulsioni autodistruttive, fino al drammatico cedimento finale. Una scrittura sporca e insieme scorrevole sostiene efficacemente la narrazione. Uno sguardo inedito e necessario sulle pieghe oscure del mondo del lavoro odierno.»

Queste le motivazioni per le menzioni speciali della Giuria:

«Una prima menzione speciale della Giuria va a La gabbia di Flora Giuliano D’Errico. Un romanzo avvincente che intreccia con fluidità stilistica un persuasivo affresco del neofascismo romano nelle sue evoluzioni tra anni Settanta e nuovo millennio e il profilo di una fragile figura femminile che si trova ingabbiata al suo interno.
Due ulteriori menzioni speciali vanno a Ai gentili non vendere armi di Michele Frisia e a Arto fantasma di Ben Eccher. Michele Frisia con sobrietà di mezzi e una lingua impastata di dialetto sviluppa una sottile parabola sulla moralità ai tempi delle leggi razziali, incentrata sulla figura di un mite schioppettaro per il quale cura del lavoro e vita sono tutt’uno. Ben Eccher, nel suo breve e densissimo testo, un memoir sulla perdita di una giovane sorella per una malattia degenerativa, si mette a nudo con crudezza e spigolosità, scolpendo incisivamente il proprio vissuto.»

(scarica il comunicato stampa)

XXXVIII edizione del Premio Italo Calvino
annuncio dei testi finalisti

venerdì, 30 Maggio 2025

Il Premio Italo Calvino annuncia le opere finaliste della XXXVIII edizione, scelte dal comitato di lettura del Premio tra i 909 manoscritti partecipanti al bando e poi sottoposte al giudizio della Giuria composta, quest’anno, da Sandro Bonvissuto, Antonio Franchini, Daniela Marcheschi, Raffaello Palumbo Mosca, Carmen Pellegrino.

Gli undici testi inediti di autori esordienti, tra cui i giurati decreteranno il vincitore e le menzioni speciali, sono:
Hapax di Federico Capitani
I vinti di Alessandro Ciappa
L’anormale di Francesco Cuoio
Arto fantasma di Ben Eccher
La danza dell’Effimera di Giulia Fogliani
Ai gentili non vendere armi di Michele Frisia
La gabbia di Flora Giuliano D’Errico
L’ipersensibile di Alberto Monte
Crack di Andrea Pauletto
Le infinite potenzialità dell’acciuga, in cucina di Massimiliano Racis
Minerva di Raffaela Ulgheri

La cerimonia di premiazione si svolgerà giovedì 5 giugno, a partire dalle ore 17, al Circolo dei lettori di Torino alla presenza dei finalisti, dei giurati e del direttivo del Premio, composto da Franca Cavagnoli, Anna Chiarloni, Mario Marchetti, Laura Mollea, Carla Sacchi Ferrero.

Sarà possibile seguire la cerimonia in diretta streaming sul profilo Facebook e sul canale YouTube del Premio.

A partire da sabato 31 maggio, sui canali social e su questo sito, saranno disponibili, due al giorno, i video di presentazione dei testi finalisti: conterranno la voce dell’autore e la lettura di un brano.

Con il contributo di Fondazione CRT e Regione Piemonte
Con il patrocinio di Comune di Torino, Città Metropolitana di Torino, Regione Piemonte
In collaborazione con L’Indice dei Libri del Mese

Un ringraziamento particolare va all’Istituto Svedese di Studi Classici a Roma e alla professoressa Daniela Marcheschi per l’ospitalità offerta al Premio per la riunione della Giuria.

vai alla pagina dei finalisti ->


scarica il comunicato stampa ->

I vincitori di “Retelling”

martedì, 20 Maggio 2025

Sabato 17 maggio al Salone del Libro di Torino si è svolta la premiazione del call per la narrativa breve indetto per il 2025 dal Premio Calvino. Sono stati presentati i dodici racconti finalisti e si sono annunciati i tre vincitori: due selezionati ex aequo dalla giuria tecnica (composta da Isabella Ferretti, Francesca Mancini, Andrea Pagliardi, Franco Pezzini e Beatrice Salvioni), uno scelto dal pubblico, che ha potuto votare sul sito dell’Indice. L’incontro è stato preceduto dai colloqui di orientamento con gli autori tenuti dai membri del Direttivo.

La Giuria ha deciso di premiare a pari merito i racconti Come bramito di cerve di Irene Lonigro e L’Irreparabile di Viviana Veneruso. Questa la motivazione:

La Giuria del Call per la narrativa breve “Retelling” organizzato dal Premio Calvino insieme alla rivista “L’Indice dei Libri del Mese” e al Book Pride, preso atto di una generale buona qualità dei racconti pervenuti, decide di assegnare un Premio ex aequo ai racconti Come bramito di cerve di Irene Lonigro e L’Irreparabile di Viviana Veneruso.
Come bramito di cerve rielabora il romanzo di Olga Tokarczuk, Guida il tuo carro sulle ossa dei morti, spostando il fuoco della narrazione su un branco di cerve. La variazione di prospettiva assume qui un alto valore simbolico e punta a far emergere il lato femminile che si trova nella natura. Le suggestive scelte linguistiche contribuiscono a disegnare una connessione profonda fra essere umano, animale e natura uniti nel grande ciclo vitale di cui dolore e morte sono tratti ineludibili. In poche pagine l’autrice lascia il segno grazie a una forte struttura, alla potente intensità delle immagini, alla comunione di intenti rispetto al romanzo di partenza.
Nel racconto
L’Irreparabile, denso di immagini vivide, l’autrice evoca con lingua pastosa e feroce il mondo nero e bianco, cupo e marmoreo in cui vive una bambina cresciuta nel chiuso di un convento di suore e nell’inalterabile pratica dell’obbedienza. A sfaldare l’immutabilità e la coesione di questo universo arriva il terremoto – l’incipit è di Valeria Parrella della cui opera, Mosca più balena, si mantiene sguardo e ambientazione partenopea – che mette la protagonista a confronto con la fragilità delle cose umane, con il senso della perdita e con l’irreparabile bisogno di una via per espiare la solitudine.

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