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Trame interspecie

mercoledì, 20 Dicembre 2023

Torna il Call per racconti brevi del Premio Italo Calvino e torna ammiccando sempre al fantastico, senza però dimenticare possibili esperienze vissute o comunque vivibili. Il titolo quest’anno è Trame interspecie, e il sottotitolo glossa:

     Sogni e incubi, sacralità e violabilità, affinità ed estraneità nell’affascinante soglia tra umano e non umano tanto più cruciale nell’epoca del dispiegato antropocene, ma da sempre frequentata dall’immaginazione: incroci con altre sensibilità e intelligenze, aperture ad altri regni della natura, presagi di nuove ecologie. Sempre sulla via del fantastico, ma non solo.

Ci aspettiamo dunque racconti che intreccino specie diverse, utilizzando il termine specie nella sua valenza più aperta e suggestiva. Da un lato noi, l’essere tassonomicamente definito homo sapiens, dall’altro gli animali non umani, le piante, le pietre, tutto ciò che comunemente si considera natura. Che rapporto può esserci tra umano e non umano: ci può essere affinità o è l’estraneità a prevalere? Sensibilità e intelligenza sono unicamente dei sapiens? Si può amare un’entità non umana come si ama una persona ed esserne riamati? Possiamo violare a nostro piacimento il non umano? O dovremmo esitare? Le specie nel tempo si modificano e così il rapporto con loro? Il non umano può ribellarsi al dominio umano? Le questioni possibili sono infinite e hanno da sempre coinvolto menti e fantasie, ma si sono dovuti aspettare i filosofi romantici per cominciare a vederle poste speculativamente. Oggi, nell’epoca dell’incontrastato e totalizzante antropocene, i cui scricchiolii costituiscono ormai un minaccioso rumore di fondo, forse occorrerebbe porsele concretamente. Si può pensare a nuove ecologie, a nuove relazioni tra l’uomo, gli organismi vegetali e animali e l’ambiente in cui vivono? O di fronte a noi si aprono solo incubi e inferni? E nel frattempo, ricordiamolo, si profilano e già incombono nuove specie di altra natura con cui occorrerà fare rapidamente i conti: sapiens modificati, robot, I.A. e altre per ora ignote soggettività.

Invitiamo chi scriverà a mettere in gioco immaginazione e intelligenza, tenendo ben presente ciò che Horacio Quiroga dice nel suo decalogo del perfetto cuentista:

→ Non cominciare a scrivere senza sapere fin dalla prima parola dove stai andando. In un racconto ben riuscito le prime tre righe hanno quasi la stessa importanza delle ultime tre.

→ Prendi per mano i tuoi personaggi e conducili con fermezza fino alla fine, senza guardare altro che la strada che hai tracciato per loro. Non ti distrarre guardando tu ciò che loro non possono o non si curano di guardare … Considerala una verità assoluta, benché non lo sia.

Da parte nostra di qui al 3 marzo non mancheranno stimoli e consigli che chi vorrà cimentarsi potrà trovare sui nostri canali social.

Auguri a tutti di buone letture e di buon lavoro, sia a chi parteciperà sia a chi non parteciperà.

Mario Marchetti

Call per autori esordienti di narrativa breve – 6° edizione

martedì, 19 Dicembre 2023

6° EDIZIONE (2024)
CALL PER AUTORI ESORDIENTI DI NARRATIVA BREVE 

(CALVINO RACCONTI)

TRAME INTERSPECIE

Sogni e incubi, sacralità e violabilità, affinità ed estraneità nell’affascinante soglia tra umano e non umano tanto più cruciale nell’epoca del dispiegato antropocene, ma da sempre frequentata dall’immaginazione: incroci con altre sensibilità e intelligenze, aperture ad altri regni della natura, presagi di nuove ecologie. Sempre sulla via del fantastico, ma non solo.

a cura del Premio Italo Calvino
in collaborazione con il Book Pride e L’Indice dei Libri del Mese


Il Premio Italo Calvino, in collaborazione con il Book Pride e L’Indice dei Libri del Mese, indice la sesta edizione del call per racconti brevi.

Il Direttivo del Premio selezionerà i dieci racconti finalisti. Tra questi saranno poi decretati due vincitori. Il primo a cura di una giuria tecnica composta da Isabella Ferretti (presidente del Book Pride), Orazio Labbate (scrittore), Andrea Pagliardi (direttore editoriale dell’Indice) e Franco Pezzini (saggista); il secondo votato dal pubblico sul sito dell’Indice. Entrambi i racconti verranno pubblicati in un apposito speciale dedicato al fantastico in uscita con il numero di giugno dell’Indice.

REQUISITI DI PARTECIPAZIONE

Racconto inedito (non deve essere mai comparso né in forma cartacea né online) di massimo 12.000 battute (spazi inclusi), titolo escluso, a tema “Trame interspecie”.

Sogni e incubi, sacralità e violabilità, affinità ed estraneità nell’affascinante soglia tra umano e non umano tanto più cruciale nell’epoca del dispiegato antropocene, ma da sempre frequentata dall’immaginazione: incroci con altre sensibilità e intelligenze, aperture ad altri regni della natura, presagi di nuove ecologie. Sempre sulla via del fantastico, ma non solo.

Ogni autore può partecipare con UN SOLO racconto.

L’autore deve essere in possesso dei diritti del racconto con cui intende partecipare.

Non sono ammessi racconti scritti da due o più autori.

L’autore non deve aver pubblicato alcuna raccolta autonoma di racconti (ogni altro tipo di pubblicazione è ammesso: racconti in antologia, autopubblicazioni, romanzi).
Se un’eventuale raccolta di racconti autonoma precedentemente pubblicata rientra in una delle seguenti categorie, l’autore può partecipare al call con un racconto inedito:

  • autopubblicazioni (sia cartacee sia e-book),
  • pubblicazioni sostenute in qualsiasi forma (ad es. acquisto copie o servizi) da un contributo dell’autore,
  • edizioni a tiratura limitata a cura di associazioni ed enti locali,
  • pubblicazioni con basse tirature (inferiori alle 300 copie) o con un ridotto numero di copie vendute (inferiore a 200 se cartacea oppure inferiore a 400 download se digitale),
  • pubblicazioni tramite crowdfunding.

In caso di pubblicazioni precedenti, si prega di specificare nella mail di iscrizione a quale delle suddette categorie appartengono.

Non è ammessa la partecipazione ad altri concorsi con il racconto presentato al call.

La partecipazione comporta il pagamento di una quota di iscrizione pari a 20 euro da versare entro il 3 marzo. Il pagamento dovrà avvenire esclusivamente tramite bonifico bancario.
Attenzione: non sono accettati bonifici istantanei.

Causale: “Racconti 2024”
IBAN IT 43 U 05018 01000 000011450558
intestato a: Associazione per il Premio Italo Calvino (Banca Etica)

 

COME PARTECIPARE

La prima fase delle selezioni avverrà a partire dall’incipit del racconto.

L’autore dovrà perciò mandare la propria candidatura all’indirizzo iscrizioni@premiocalvino.it con oggetto “RACCONTI INEDITI” indicando nel corpo della mail:

Nome
Cognome
Eventuale pseudonimo
Titolo del racconto
Luogo e data di nascita
Residenza
Recapiti (email e telefono)
Pubblicazioni precedenti

Allegare:
1) l’incipit del racconto con cui si intende partecipare in formato .doc, .docx, .odt o .rtf,
2) un documento di identità
3) la ricevuta del pagamento.

L’incipit (che non deve superare le 1.500 battute, spazi inclusi) deve essere già completo di titolo; le battute del titolo non rientrano nel conteggio totale delle battute.

Denominare ogni file a partire dal cognome dell’autore, ad esempio per un concorrente di nome Paolo Rossi:

–> Rossi-incipit-2024
–> Rossi-pagamento-2024
–> Rossi-documento-2024

Si consiglia di procedere all’invio dell’incipit con attenzione: una volta inviato non sarà possibile apportare modifiche o sostituzioni.

Le candidature che perverranno al di fuori delle date previste, non conformi al regolamento o non complete dei dati e degli allegati richiesti non saranno prese in carico.

TEMPISTICHE E MODALITÀ DELLA SELEZIONE

Mandare la propria candidatura a partire dal 19 febbraio ed entro e non oltre il 3 marzo 2024.

Il Direttivo del Premio selezionerà, a suo insindacabile giudizio, almeno trenta incipit e pubblicherà sul sito del Premio (www.premiocalvino.it) l’elenco dei selezionati in data 21 marzo. Contestualmente verrà richiesto l’invio del racconto completo, da far pervenire non oltre il 25 marzo.

Tra i testi selezionati il Direttivo sceglierà una rosa di dieci racconti finalisti.

I nomi verranno pubblicati sul sito del Premio in data 17 aprile. In tale data compariranno anche sul sito dell’Indice dei Libri del Mese (www.lindiceonline.com), dove sarà possibile votare il proprio racconto preferito fino a venerdì 26 aprile.

PREMIAZIONE E PUBBLICAZIONE

A tutti gli autori selezionati verrà offerta la scheda di lettura.

Ai dieci finalisti sarà inoltre offerto un colloquio individuale a cura del Direttivo del Premio.

L’incontro di chiusura, durante il quale verranno annunciati i vincitori di questa edizione del call, si terrà durante il Salone del Libro di Torino (9-13 maggio), alla presenza dei giurati. Maggiori dettagli saranno forniti appena possibile.

I due racconti vincitori saranno pubblicati in un apposito speciale dedicato al fantastico in uscita con il numero di giugno dell’Indice dei Libri del Mese.

PARTECIPANDO AL CALL L’AUTORE ACCETTA IL PRESENTE BANDO E AUTORIZZA LA PUBBLICAZIONE DEL RACCONTO, SIA DA PARTE DELL’INDICE DEI LIBRI DEL MESE (ONLINE E CARTACEO) SIA IN UN’EVENTUALE ANTOLOGIA.

Domande frequenti

Quale genere di racconto è ammesso al call?
Sono ammessi i racconti riconducibili al genere fantastico, ma non solo: sogni e incubi, sacralità e violabilità, affinità ed estraneità nell’affascinante soglia tra umano e non umano tanto più cruciale nell’epoca del dispiegato antropocene, ma da sempre frequentata dall’immaginazione: incroci con altre sensibilità e intelligenze, aperture ad altri regni della natura, presagi di nuove ecologie.

Disponibile qui l’approfondimento del presidente Mario Marchetti.

Ho già pubblicato, posso partecipare lo stesso?
Sì. Si possono avere pubblicazioni precedenti di qualsiasi natura, fuorché intere raccolte di racconti a proprio nome (a meno che non rientrino in uno dei casi descritti sotto). Anche la pubblicazione di singoli racconti (se non si tratta di quello con cui si partecipa al call) in antologie o riviste, eventuali autopubblicazioni e romanzi sono ammessi.
Se un’eventuale raccolta di racconti autonoma precedentemente pubblicata rientra in una delle seguenti categorie, l’autore può partecipare al call con un racconto inedito:

  • autopubblicazioni (sia cartacee sia e-book),
  • pubblicazioni sostenute in qualsiasi forma (ad es. acquisto copie o servizi) da un contributo dell’autore,
  • edizioni a tiratura limitata a cura di associazioni ed enti locali,
  • pubblicazioni con basse tirature (inferiori alle 300 copie) o con un ridotto numero di copie vendute (inferiore a 200 se cartacea oppure inferiore a 400 download se digitale),
  • pubblicazioni tramite crowdfunding.

Posso partecipare con lo stesso racconto ad altri concorsi?
No. Il racconto con cui si partecipa deve essere totalmente inedito: non deve essere mai comparso né in forma cartacea né online, né concorrere ad altre iniziative.

Sono già in concorso al Premio Calvino (37° ed.), posso partecipare anche al call?
Sì. Le due iniziative sono indipendenti l’una dall’altra.

Vorrei partecipare in futuro al Premio Calvino, posso comunque partecipare al call?
Sì. Anche in questo caso, le due iniziative sono indipendenti l’una dall’altra.

Ho già partecipato al call l’anno scorso, posso partecipare di nuovo?
Sì.

Ci sono limiti di età per poter partecipare?
No. Come per il Premio Calvino, non sono previsti limiti di età.

Se l’incipit o il racconto supera le battute massime previste, c’è un margine di tolleranza?
No. Il limite massimo di battute è tassativo, sia per quanto riguarda l’incipit (1.500) sia per quanto riguarda il racconto completo, che non dovrà superare le 12.000 battute complessive (titolo escluso).

È previsto anche un limite minimo di battute?
No. L’incipit e l’eventuale racconto completo possono anche essere più brevi rispetto al limite massimo indicato (rispettivamente 1.500 e 12.000 battute, spazi inclusi).

Il racconto deve avere un titolo?
Sì. Ogni racconto deve avere un suo titolo (le cui battute non rientrano nel conteggio complessivo) e deve essere diverso dal tema (“Trame interspecie”). Il titolo va indicato già all’invio dell’incipit.

La giuria della XXXIII Edizione

lunedì, 3 Febbraio 2020

OMAR DI MONOPOLI (1971)

Scrittore e sceneggiatore, vive nel Salento, terra a cui ha dedicato i suoi tre primi romanzi ‒ Uomini e cani, Ferro e fuoco, La legge di Fonzi, pubblicati da ISBN tra il 2007 e il 2010 ‒ che offrono un quadro inedito del Sud nell’originale visione del “western pugliese”. Nel 2014, sempre per ISBN, è comparso Aspettati l’inferno, caleidoscopica raccolta di racconti. Nella perfida terra di Dio (2017), ancora di ambientazione salentina, lo ha portato alla casa editrice Adelphi, che nel 2018 ha riproposto Uomini e cani, già vincitore della IX edizione del Premio Letterario Edoardo Kihlgren. Ha firmato lo script del film La caccia di Luigi Filotico (2003). Collabora alle pagine culturali di Stampa, Repubblica e Fatto Quotidiano.


HELENA JANECZEK (1964)

Scrittrice e traduttrice nata a Monaco di Baviera nel 1964 da genitori ebrei polacchi naturalizzata italiana. Con l’autobiografico Lezioni di tenebra (Mondadori 1997) ha ottenuto i premi Bagutta Opera Prima e Giuseppe Berto. Sempre per Mondadori ha pubblicato Cibo nel 2002. Con il pluridecorato Le rondini di Montecassino (Guanda 2010) ha ricostruito il disconosciuto tributo di soldati di ogni parte del mondo a quella sanguinosa battaglia. Nel 2012 per Il Saggiatore è apparso Bloody Cow, sul morbo della mucca pazza. La ragazza con la Leica (Guanda 2017), biografia della fotoreporter Gerda Taro, le è valso, nel 2018, il Bagutta, il Selezione Campiello e lo Strega. Collabora con Nazione Indiana, Nuovi Argomenti e L’Espresso.


GINO RUOZZI (1958)

Professore ordinario di Letteratura italiana nel Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna, ha svolto un ampio ventaglio di incarichi accademici e scrive su numerose riviste, tra cui Studi e Problemi di Critica Testuale, della quale è co-direttore dal 2014. Ha curato la pubblicazione di svariati classici italiani. Della sua ampia attività didattica ricordiamo in particolare i seminari La letteratura italiana del boom economico (2004) e La scrittura dei sentimenti: Parise, Celati, Eco (2005), nonché il suo impegno critico su Flaiano, Pontiggia e Malerba (di cui ha curato Sull’orlo del cratere per Mondadori nel 2018). Collabora regolarmente alla Domenica del Sole 24 Ore, con recensioni e aforismi.


FLAVIO SORIGA (1975)

Scrittore e animatore culturale, è emerso con I diavoli di Nuraiò, racconti ambientati in una Sardegna non mitica, testo vincitore del Calvino 2000, immediatamente pubblicato dalla casa editrice nuorese Il Maestrale. Tra i suoi titoli ricordiamo Neropioggia (2008), Sardinia blues (2009), L’amore a Londra e altri luoghi (2009), vincitore, lo stesso anno, del Premio Chiara, Nelle mie vene (2019), tutti usciti per Bompiani. Ha collaborato come conduttore, autore o ospite a diverse trasmissioni tv, in particolare a Per un pugno di libri di Rai 3. Ha ideato e dirige con la sorella Paola “Sulla terra leggeri”, il festival letterario che si ispira a Sergio Atzeni muovendosi tra Sassari e Alghero, giunto ormai alla XIII edizione.


NADIA TERRANOVA (1978)

Laureata in Filosofia a Messina, sua città natale, dopo il dottorato conseguito a Catania, si è trasferita a Roma dove risiede. Ha esordito con Gli anni al contrario (Einaudi 2015) che ottiene prestigiosi riconoscimenti tra cui il Bagutta Opera Prima, il Brancati e l’americano The Bridge Book Award. Nel 2018 esce, sempre per Einaudi, Addio fantasmi ‒ tradotto in numerose lingue ‒ con cui vince una serie di premi ed entra nella cinquina dello Strega 2019. Conta poi vari titoli nella narrativa per ragazzi, genere su cui ha scritto il saggio Un’idea di infanzia. Libri, bambini e altra letteratura (Italo Svevo Editore, 2019). Collabora a Repubblica, Il Foglio, Linkiesta, TuttoLibri. Insegna scrittura alla Scuola del Libro di Roma.


Call Racconti

venerdì, 24 Gennaio 2020

2° EDIZIONE DEL CALL PER AUTORI ESORDIENTI DI NARRATIVA BREVE

 (RACCONTI INEDITI)

a cura del Premio Italo Calvino
in collaborazione con Book Pride e Il Sole 24 Ore

Il Premio Italo Calvino, in collaborazione con Book Pride e Il Sole 24 Ore, dopo il successo dello scorso anno indice la seconda edizione del call per racconti brevi.

Il Direttivo del Premio selezionerà i dieci racconti finalisti. Tra questi saranno poi decretati due vincitori. Il primo a cura di una giuria tecnica composta dai critici della Domenica del Sole 24 Ore (Teresa Franco, Gianluigi Simonetti e Lorenzo Tomasin) e da Lara Ricci, responsabile delle pagine di letteratura e poesia dell’inserto. Tale racconto verrà pubblicato, oltre che sul sito del giornale, sulla Domenica in data 19 aprile. Il secondo sarà votato dagli abbonati e verrà anch’esso pubblicato sul sito del giornale.

Requisiti di partecipazione

Racconto inedito (non deve essere mai comparso né in forma cartacea né online) di massimo 12.000 battute (spazi inclusi), titolo escluso, a tema “Leggere i Venti” (tema di Book Pride 2020, leggi qui l’articolo).

Ogni autore può partecipare con un solo racconto.

L’autore deve essere in possesso dei diritti del racconto con cui intende partecipare.

L’autore non deve aver pubblicato alcuna raccolta autonoma di racconti (ogni altro tipo di pubblicazione è ammesso).

Non è ammessa la partecipazione ad altri concorsi con il racconto presentato al call.

La partecipazione comporta il pagamento di una quota di iscrizione pari a 20 euro da versare entro il 3 marzo. Il pagamento dovrà avvenire esclusivamente tramite bonifico bancario:

Causale: “Racconti 2020”
IBAN IT 43 U 05018 01000 000011450558
intestato a: Associazione per il Premio Italo Calvino (Banca Etica)

Come partecipare

La prima fase delle selezioni avverrà a partire dall’incipit del racconto. L’autore dovrà perciò mandare la propria candidatura all’indirizzo iscrizioni@premiocalvino.it con oggetto “RACCONTI INEDITI” indicando nel corpo della mail:

Nome
Cognome
Eventuale pseudonimo
Luogo e data di nascita
Residenza
Recapiti (email e telefono)
Pubblicazioni precedenti

Allegare 1) l’incipit del racconto con cui si intende partecipare (1.500 battute, spazi inclusi) in formato .doc, .odt o .rtf, 2) un documento di identità e 3) la ricevuta del pagamento.

Denominare ogni file a partire dal cognome dell’autore:

Paolo Rossi
–> Rossi-incipit-2020
–> Rossi-pagamento-2020
–> Rossi-documento-2020

Le candidature che perverranno al di fuori delle date previste, non conformi al regolamento o non complete degli allegati richiesti non saranno prese in carico.

La partecipazione al call implica l’accettazione del presente bando e l’autorizzazione dell’autore a pubblicare il racconto da parte del Sole 24 Ore sul giornale, sul sito ed eventualmente in volume.

Tempistiche della selezione

Mandare la propria candidatura a partire dal 19 febbraio ed entro e non oltre il 3 marzo 2020.

Il Direttivo del Premio selezionerà, a suo insindacabile giudizio, venti incipit e pubblicherà sul sito del Premio (www.premiocalvino.it) la lista dei selezionati in data 20 marzo. Contestualmente verrà richiesto l’invio del racconto completo, da far pervenire non oltre il 23 marzo.

Tra i venti testi selezionati il direttivo sceglierà una rosa di dieci racconti finalisti.

I nomi verranno pubblicati sul sito del Premio in data 6 aprile 2020. In tale data compariranno anche nella sezione del sito del Sole 24 Ore dedicata agli abbonati, che potranno votare quello che preferiscono fino a venerdì.

Premiazione

A tutti e 20 gli autori selezionati verrà offerta la scheda di lettura.

Ai dieci finalisti è offerto un colloquio individuale a cura del direttivo del Premio in occasione del Book Pride di Milano (17-19 aprile 2020), da svolgersi nella giornata di sabato 18 in orario da concordare. La presenza dell’autore al Book Pride è perciò essenziale.

L’incontro di chiusura, durante il quale verranno annunciati i vincitori di questa edizione del call, si svolgerà sempre sabato 18 aprile, e interverranno Mario Marchetti, Gabriele Pedullà e Lara Ricci. Con letture di Eleni Molos.

Domande frequenti

Leggi le domande frequenti (in formato pdf)

FINALISTI IN DIRITTURA DI ARRIVO (E NON SOLO…)

mercoledì, 11 Settembre 2019

Anche quest’anno possiamo dirci soddisfatti. Il Premio Calvino vede una sempre crescente partecipazione ed è con piacere quindi che annunciamo che ben otto finalisti su otto della XXXII edizione (2019) hanno trovato un editore:


Carmela Barbarino pubblicherà La dragunera con Il Saggiatore

Francesco Bolognesi pubblicherà L’ultima partita con 66thand2nd

Stefano Etzi pubblicherà Tante piccole cose con Dalia

Daniela Gambaro pubblicherà Dieci storie quasi vere con Nutrimenti

Cristina Gregorin pubblicherà L’ultima testimone con Garzanti

Sergio La Chiusa pubblicherà I Pellicani con Miraggi

Laura Lanza pubblicherà Ciccina con Guanda-Astoria

Gennaro Serio pubblicherà L’attività letteraria a Gibilterra nel secolo XXI con L’Orma

Ringraziamo tutti i giurati, i lettori, gli editor e gli agenti letterari che si sono impegnati insieme a noi, e che contribuiscono a rendere il Premio Calvino un reale punto di riferimento per gli scrittori esordienti.

Inoltre, troveremo in libreria nei prossimi mesi l’esordio di due finalisti della XXVIII edizione:

Veronica Galletta, Le isole di Norman, Gaffi

Federico Muzzu, Condizioni di frattura col titolo Invece che uno, Arkadia

Nel corso del 2019 molti finalisti degli ultimi anni hanno proseguito nel loro percorso, pubblicando con alcuni dei più importanti e interessanti marchi editoriali.

Simona Baldelli, Vicolo dell’Immaginario, Sellerio (finalista XXV ed.)

Antonio G. Bortoluzzi, Come si fanno le cose, Marsilio (finalista XXI e XXIII ed.)

Riccardo Gazzaniga, Colpo su colpo, Rizzoli (vincitore XXV ed.)

Eugenio Giudici, Il sarto di Crema, Castelvecchi (finalista XXV ed.)

Giovanni Greco, L’evidenza, Castelvecchi (vincitore XXIV ed.) e la nuova edizione di L’ultima madre (Nutrimenti)

Giovanni Montanaro, Le ultime lezioni, Feltrinelli (finalista XIX ed.)

Eugenio Raspi, Tuttofumo, Baldini+Castoldi (finalista XXIX ed.)

Simona Rondolini, Gli alberi strani, Elliot (finalista XXVI ed.)

Samuela Salvotti, Senza sensi di colpa, Castelvecchi (vincitore IX ed.)

Giacomo Verri, Un altro candore, Nutrimenti (finalista XXIV ed.)

Pierpaolo Vettori, La notte dei bambini cometa, Bompiani (nuova edizione, finalista XXIII e XXIV ed.)

Infine, concludiamo con il debutto di alcuni autori segnalati dal Comitato di Lettura:

Alberto Albertini, La classe avversa, Hacca (testo segnalato nella XXXI e XXXII ed. col titolo Non è più il mio circo)

Daniele Antonietti, Nerd, Besa Muci (testo segnalato nella XXXI ed.)

Gianluigi Bruni, Luce del Nord, Rubbettino (testo segnalato nella XXXII ed.)

Piergianni Curti, Quando i padri camminavano nel vuoto, Miraggi (autore segnalato nella XXIX ed.)

Michela Fregona, La classe degli altri, Apogeo Editore (testo segnalato nella XXIX edizione)

Federico Longo, Il futuro era ieri, Ensemble (autore segnalato nella XXVII ed. con il testo Tutte le strade, La Tana del bianconiglio) e A ruota libera. Diario di un ciclista urbano, Ultra

Alfredo Palomba, Teorie della comprensione profonda delle cose, Wojtek (testo segnalato nella XXX ed.)

Verde & Oriani, Tutta la vita dietro un dito, Salani (testo segnalato nella XXXI ed.)

Elia Zordan, Quattro passi, un respiro, Biplane edizioni (testo segnalato nella XXXII ed.)

Le Opere Segnalate dal Comitato di lettura della XXXII edizione

venerdì, 5 Luglio 2019

Alberto ALBERTINI (1966), Non è più il mio circo

→ “per la rinnovata stesura del romanzo in cui si declinano le conflittuali aspirazioni manageriali e letterarie del protagonista sullo sfondo delle modificazioni avvenute nel mondo aziendale”

Bruno ALESSANDRO (1959), Titerama

→ “per l’efficace commistione di azione e complessità scientifica in una vicenda che da oggi si proietta in un futuro non troppo lontano, tra lotte di potere, astrofisica e spiritualità tibetana”

Giorgio BALDISSERRI (1961), Orient

→ “per la perfetta antropologia di una cooperativa di tipografi emiliani tra anni Settanta e inizio del nuovo millennio, scritta con lingua di precisione chirurgica, tutta cose, spruzzata di misurate e ironiche accensioni”

Silvia BRIZIO (1953), Non sei tu  

→ “per il tentativo di scavare con lingua serrata nell’illusione di tanti genitori odierni di aver creato un privilegiato rapporto di comprensione con i propri figli, che invece sfuggono, e talora con scelte estreme”

Gianluigi BRUNI (1954), Luce del Nord  

→ “per l’abilità descrittiva e l’autentica partecipazione con cui si rappresenta un microcosmo romano di inutili al mondo, a ciascuno dei quali si sa dare voce propria, non senza notevoli rese espressive”

Pietro CAZZANIGA (1973), Gli ultimi giorni del capitano Parat 

→ “per la levità di tocco nel tratteggiare un episodio d’invenzione, dalle soffuse venature esistenziali, ai tempi della persecuzione dei valdesi nelle valli del Piemonte per mano delle truppe del re Sole”

Silvana L. CONVERTINI (1963), Istruzioni per il sosia

→ “per l’inventività dell’escamotage narrativo ‒ un uomo stanco e disilluso prima di abbandonare la famiglia progetta di individuare un proprio sostituto ‒ e per la ricchezza dell’analisi psicologica che lo innerva”

Andrea FONTANA (1974), Il soccorritore

→ “per la sottilmente ambigua anatomia di un miracolo dall’incerta consistenza e dei suoi riverberi sull’esistenza di un laico”    

Loretta FRANCESCHIN (1951), Bella e di lunghi capelli 

→ “per la grande finezza psicologica e di scrittura e per l’intensità con cui si rievoca l’evento di un suicidio adolescenziale in una costellazione famigliare di media borghesia virtuosa”

Alessandra GUARNERO (1968), Un uomo pericoloso (G. R. Lanza: alla ricerca di un artista)  

→ “per la scrittura sobria e precisa e per l’acribia analitica con cui si indaga su un artista finito nella deriva della memoria, del quale rimangono sparsi ricordi, documenti ed oggetti”

Ciro LENTI (1963), Il volo della talpa   

 → “per la vivezza di lingua, la godibilità e l’originalità di una costruzione narrativa in cui il protagonista incompetente della vita diventerà ironicamente uno che dei fallimenti degli altri riuscirà a vivere”

Flavio MENARDI NOGUERA (1953), Narbona  

→ “per la scrittura calibrata, soffusa di contenuta malinconia, con cui si sviluppa il tema dell’abbandono degli antichi borghi, in un susseguirsi di episodi inanellati a formare un eccellente quadro d’insieme”

Pierpaolo MOSCATELLO (1995), Così piccolo da scomparire

→ “per l’umanità e la capacità immaginativa che pervade una delicata trama di amicizia tra un ragazzo obeso e una ragazza senza voce, in un’atmosfera fuori del tempo dalle sfumature surreali”  

Enrico RENZI (1969), La tomba Pascucci  

→ “per l’energia affabulatoria e di lingua con cui si affresca la rocambolesca storia ‒ una sorta di epica in chiave minore ‒ dei fratelli Pascucci, tombaroli di vecchia tradizione nella misteriosa terra etrusca”

Roberto RISSO (1978), L’ultima torre

→ “per la rara capacità visionaria e la precisione di scrittura con cui si descrivono la difficile e drammatica sopravvivenza in una Torino postuma, devastata ormai senza remissione, e i suoi variegati protagonisti”

Carlo RUSSO (1956), La trovatura del Santuario della Beata Vergine Addolorata

→ “per il passo disteso, la cifra umoristica e l’incanto con cui si racconta un paradossale episodio di devozione e di micropotere nell’eterna provincia siciliana”

Nicoletta SALOMON (1967), Tredici anni  

→ “per la nitidezza di scrittura con cui si dà voce alla prospettiva sulla vita, alle emozioni e agli affetti di una giovanissima adolescente”                     

Claudio UGUCCIONI (1959), La verità sospesa  

→ “per l’avvincente talento e la competenza con cui si dipana una vicenda, dalle tinte gialle, in cui il glorioso passato scientifico gesuitico riemerge con forza nel presente”

Ruben TRASATTI (1992), I figli degli ignoti

→ “per il tentativo, pur ancora acerbo, di fondere in un’ossessiva visuale ‒ sulla campitura di un futuribile e impietoso conflitto planetario e di un universo ormai fuori sesto ‒ il tema identitario e il tema della morte” 

Roberto ZAMBON (1985), Vero cuoio   

→ “per l’efficace mimesi con cui vi si raffigura il mondo del rugby con i suoi riti e i suoi miti, con le sue pratiche e i suoi diversi tipi umani e con la sua estrema rudezza di linguaggio”

Si segnalano poi i racconti

Amour di Loris RIGHETTO (1979)

→ “per il singolare triangolo tra un adolescente, una pornodiva virtuale e una commessa, schizzato da una enigmatica voce narrante nella cornice di un sex shop”

L’alternativa del cavaliere di Alberto GENOVESE (1955)

→ “per la qualità linguistica, l’ironia maliziosa e la vaga malinconia con cui si indaga sull’origine del detto siciliano o futtiri o vasari